Quando arriva dicembre, il Natale diventa un intreccio di tavolate, inviti, dolci, pranzi in famiglia.
Per chi deve fare attenzione al senza lattosio – e, più in generale, alle intolleranze alimentari – questo periodo può trasformarsi in un piccolo percorso a ostacoli.
Per capire come affrontare le Feste in modo semplice, sereno e inclusivo, abbiamo parlato con Sara Ismalaja, creatrice di Un Blog Senza Lattosio e dell’app Lactomap. Con lei avevamo già esplorato i temi quotidiani della spesa senza lattosio; ora ci siamo concentrati sulle sfide e le soluzioni del Natale “Senza”.
Le routine che aiutano a vivere le Feste senza stress
La prima domanda è inevitabile: come ci si organizza, concretamente, per non arrivare al 24 dicembre già stremati?
Per Sara, la chiave è costruire una routine che alleggerisca il lavoro di chi cucina.
«Mi preparo tutte le cose a casa» racconta. «Cerco piatti veloci che escono dal forno e si impiattano direttamente: così vivo tutto con più serenità» .
L’obiettivo è evitare il classico “affanno da cucina” che molti conoscono bene. E per chi deve gestire il senza lattosio, questa organizzazione diventa ancora più preziosa: scegliere ricette semplici, che non richiedano mille passaggi o tempi di cottura diversi, permette di arrivare al momento delle Feste con più calma.
«Chi cucina è sempre sotto stress» spiega. «Trovare una soluzione pratica è fondamentale, e certi piatti – come una lasagna – funzionano benissimo anche nella versione senza lattosio» .
La logica è chiara: puntare su preparazioni anticipabili, che si possono gestire in blocco e con pochi ingredienti critici. Un approccio che libera tempo, riduce l’ansia dell’ultimo minuto e rende più semplice gestire sia la cucina che le intolleranze.
Panettoni e pandori senza lattosio: cosa c’è (e cosa manca)
Quando si parla di Natale, panettone e pandoro sono la prima immagine che arriva in mente.
Ma per chi ha un’intolleranza al lattosio, la scelta non è sempre così ampia come quella proposta ai consumatori senza esigenze particolari.
Sara lo conferma subito:
«Quest’anno non ho visto grossi cambiamenti rispetto agli anni precedenti» racconta. «Ho ritrovato le solite proposte, magari con qualche variante al cioccolato» .
Il mercato dei dolci “Senza” si sta infatti muovendo più lentamente rispetto a quello tradizionale, dove le varianti diventano ogni anno più numerose e creative: pistacchio, caramello salato, ripieni particolari, glassature speciali.
«Vediamo panettoni al pistacchio, al caramello salato, al gusto popcorn… e vorremmo trovare anche le versioni senza lattosio. Purtroppo al supermercato non è ancora così semplice» .
E per chi vuole orientarsi tra ciò che è davvero disponibile sugli scaffali, Sara ha dedicato anche un reel con una panoramica dei panettoni e pandori senza lattosio di quest’anno — utile per farsi un’idea immediata.
Una nota positiva arriva dalle piccole pasticcerie artigianali, che iniziano a sperimentare gusti più originali anche nelle versioni senza lattosio. Il limite? Produzioni ridotte e difficoltà nel reperirle.
In sintesi: l’offerta di base c’è, ma la varietà è ancora lontana da quella “tradizionale”.
Una distanza che molti consumatori percepiscono proprio nel momento dell’anno in cui vorrebbero sentirsi più inclusi.
Idee per il futuro: il grande assente? Il calendario dell’avvento
Tra i prodotti che la community di Sara chiede ogni anno, ce n’è uno che sembra impossibile da trovare: il calendario dell’avvento senza lattosio.
«È richiestissimo, ma praticamente nessuno lo produce» spiega Sara. «Ne ho trovato uno solo, e per il resto esistono solo alternative vegan difficili da reperire» .
Una mancanza che pesa più di quanto sembri.
Il calendario dell’avvento, infatti, non è un semplice dolcetto: è un rito quotidiano che segna l’attesa del Natale, apre ufficialmente il periodo delle Feste e crea un momento di condivisione, soprattutto nelle famiglie.
Per chi deve evitare il lattosio, non poter scegliere un calendario “goloso” significa sentirsi un po’ tagliati fuori da un’abitudine che molti vivono senza pensarci. Sara ha raccontato questa difficoltà anche in un reel dedicato al tema, dove raccoglie le poche opzioni di Calendario dell’Avvento senza lattosio 2025 disponibili.
Qualcosa si muove nelle piccole realtà artigianali, che iniziano a proporre soluzioni su richiesta, ma sono prodotti difficili da reperire e con quantità limitate.
Il desiderio, invece, è semplice: trovare un calendario dell’avvento senza lattosio direttamente al supermercato, come qualunque altro prodotto stagionale. Una scelta che renderebbe le Feste più inclusive per tante persone — grandi e piccole.
I prodotti “attenzione ma si può fare”
Oltre ai grandi protagonisti – panettone e pandoro – le Feste portano con sé una serie di prodotti che sembrano “innocui”, ma che per chi deve evitare il lattosio possono nascondere qualche insidia.
Sara porta un esempio molto concreto:
«Ad esempio i biscotti speziati: spesso contengono burro concentrato, quindi non sempre sono adatti» spiega .
È uno schema che si ripete spesso nei prodotti stagionali: ricette tradizionali, formule ricche, ingredienti non sempre immediati da intuire.
Ecco perché, anche quando un prodotto sembra sicuro, la differenza la fa la lettura delle etichette.
Il consiglio di Sara è semplice ma essenziale: controllare con attenzione biscotti, dolcetti natalizi, creme, ripieni, e più in generale tutti quei prodotti che durante le Feste vengono proposti in versioni speciali o “limited edition”.
La buona notizia? Con un po’ di attenzione, molti prodotti possono essere inseriti senza problemi nella spesa di dicembre. Da qui l’avvertimento: “attenzione, ma si può fare”.
Le strategie salva-tempo per arrivare pronti al Natale
Tra inviti, cene e preparativi, dicembre è un mese in cui il tempo sembra non bastare mai. Per questo Sara consiglia una strategia semplice, ma estremamente efficace per chi vuole affrontare le Feste senza ansia: preparare in anticipo e congelare.
«Una cosa che mi ha aiutata molto è preparare porzioni e congelarle. Così si va più veloci e non si dipende dai prodotti già pronti» racconta .
È un metodo che permette di arrivare ai giorni più impegnativi con piatti già pronti, sicuri e controllati negli ingredienti — cosa fondamentale per chi deve evitare il lattosio.
In questo modo si riducono al minimo:
- le corse dell’ultimo minuto,
- la necessità di affidarsi a prodotti confezionati,
- il rischio di non trovare alternative senza lattosio tra gli scaffali.
Preparare, porzionare e congelare piatti come sughi, impasti o contorni permette di avere sempre una base sicura da cui partire. E soprattutto libera spazio mentale durante un mese già molto carico.
Come accogliere gli ospiti con esigenze diverse
Tra i momenti più delicati delle Feste c’è sicuramente la tavolata. Se da una parte rappresenta il cuore del Natale, dall’altra può mettere in difficoltà chi deve evitare il lattosio o altri allergeni. E spesso non è una questione di mala volontà: semplicemente, ci si dimentica.
«A volte ci si dimentica dell’intolleranza di qualcuno, e questo può mettere davvero a disagio» racconta Sara .
Un disagio che nasce non tanto dal piatto mancante, quanto dal sentirsi fuori luogo. È una sensazione che molti nella community di Sara le hanno riportato, e che può capitare persino in famiglia.
La soluzione che propone è sorprendente per semplicità, ma anche estremamente efficace:
«Meglio preparare tutto senza lattosio. Non si percepisce quasi la differenza, così tutti mangiano le stesse cose e nessuno si sente escluso» .
L’idea è chiara: invece di preparare due versioni di ogni piatto (una “normale” e una “senza”), meglio puntare su ricette che funzionano per tutti.
Il senza lattosio, infatti, ha un gusto praticamente identico e si presta bene a questa inclusione a tavola.
Un approccio che evita errori, semplifica la cucina e soprattutto crea un clima più sereno: perché il Natale dovrebbe essere un momento di condivisione, non di differenze.
Le ricette salva-Feste: la lasagna (e non solo)
Tra le ricette che mettono d’accordo tutti, ce n’è una che per Sara vince su ogni tavola natalizia: la lasagna senza lattosio. È versatile, si può preparare in anticipo, piace alla maggior parte delle persone e – soprattutto – funziona perfettamente anche nella versione “Senza”.
«La lasagna è la mia ricetta salva-Natale: si può fare in mille varianti – classica, alla zucca, al radicchio – ed è sempre perfetta anche senza lattosio» racconta .
Il motivo è semplice: la besciamella senza lattosio (o anche quella vegana) si integra benissimo nel piatto. D’altronde Sara ce l’aveva già indicata come prodotto che semplifica la vita senza lattosio.
«Nella lasagna non si percepisce per niente se è senza lattosio o meno» spiega Sara. «È molto buona e si adatta a tante varianti» .
Per chi vuole cimentarsi, ecco una ricetta base da cui partire e adattare secondo gusti e intolleranze:
E non c’è solo la lasagna: anche la pasta al forno è un’ottima alternativa salva-tempo e salva-menù, ideale per grandi tavolate e perfetta per chi preferisce un piatto meno “stratificato”.
Anche i dolci della tradizione si possono adattare
Il Natale porta con sé profumi e sapori che molti non vogliono abbandonare, nemmeno con un’intolleranza.
La buona notizia, secondo Sara, è che quasi tutte le ricette più classiche si possono adattare alla versione senza lattosio senza perdere gusto o consistenza.
Un esempio perfetto arriva dalla crema al mascarpone, uno dei pilastri delle Feste:
«La crema al mascarpone nella versione senza lattosio è identica a quella normale: l’ho provata con il panettone ed è perfetta» racconta .
E per chi vuole provarla a casa, qui c’è una ricetta base facile e collaudata, ricordatevi solo di usare gli ingredienti nella versione senza lattosio:
Ma la vera differenza, spiega Sara, non sta solo negli ingredienti: sta nel rispettare i passaggi.
«Conta molto come si prepara: bisogna seguire la ricetta con precisione. A volte un dolce non riesce solo perché si sbaglia un passaggio» .
Una precisazione utile, perché nei dolci ogni piccola variazione può compromettere il risultato finale, indipendentemente dal lattosio.
Che si tratti di panettone, creme, biscotti o lievitati, quindi, il messaggio è chiaro: con gli ingredienti giusti e una buona tecnica, la tradizione si può rispettare pienamente anche in versione “Senza”.
Un Natale più inclusivo (e senza schiscetta)
Verso la fine della nostra chiacchierata, Sara lascia un messaggio che riassume perfettamente lo spirito con cui affrontare le Feste: l’inclusività dovrebbe essere il vero ingrediente del Natale.
«Spero che quest’anno ci sia più inclusività» racconta. «Ormai ci sono tantissime ricette e alternative: non dovremmo più vedere persone che si portano da casa il pranzo di Natale» .
Un’immagine semplice, ma potentissima. Perché portare la schiscetta a un pranzo di famiglia non è solo scomodo: è un segno che qualcosa, nella preparazione di quella tavola, non è andato come avrebbe dovuto.
Oggi, però, le possibilità sono davvero tante: prodotti senza lattosio più diffusi, ricette facili da adattare, tutorial e reel che mostrano come riformulare un menù completo.
Una consapevolezza che dovrebbe aiutarci a costruire tavolate più attente, accoglienti e davvero condivise.
E voi?
Come organizzate il vostro Natale “Senza”? Quali prodotti, ricette o strategie vi hanno aiutato di più? Raccontatecelo sui social di Anteprima Volantino: la vostra esperienza può essere utile a tante altre persone.






